Skin Reducing Mastectomy
Oncoplastica
Mastectomie Conservative
Le mastectomie conservative, conosciute anche come lumpectomie o quadrantectomie, sono procedure chirurgiche utilizzate per trattare il cancro al seno in stadio iniziale. Come chirurgo del seno esperto, eseguo queste operazioni che mirano a rimuovere il tumore al seno conservando al contempo il maggior volume possibile di tessuto mammario sano circostante.
Durante l'intervento, viene asportato il tumore insieme a una piccola porzione di tessuto sano. Successivamente, ricostruiamo il seno per preservare l'estetica e la forma naturale. Le mastectomie conservative offrono vantaggi significativi in termini di recupero più rapido e risultati cosmetici superiori, consentendo alle pazienti di mantenere il loro seno.
Skin Sparing Mastectomy
La Skin Sparing Mastectomy (SSM) nella chirurgia oncoplastica è una procedura di mastectomia che rimuove il tessuto mammario affetto da tumore, preservando la maggior parte della pelle del seno. Questo metodo facilita la successiva ricostruzione immediata del seno, offrendo un risultato estetico più naturale.
Durante l'intervento, vengono rimossi il tessuto mammario e il complesso del capezzolo e dell'areola, mentre la pelle esterna viene conservata per essere riutilizzata nella ricostruzione. La SSM è indicata per pazienti selezionati, dove il tumore non coinvolge la pelle sovrastante.
Caso Clinico
La paziente è venuta da me dopo aver subito una mastectomia per un carcinoma duttale in situ che ha richiesto una mastectomia, una mammella piccola alla controlaterale, un espansore più grande sicuramente avrà concordato con il chirurgo di fare una additiva controlaterale e per questo motivo l'espansore è più grande. L'unica cosa è questa cicatrice orizzontale molto lunga che forse si poteva evitare che arrivasse così mediale e proprio nel décolleté. Insieme abbiamo condiviso che cosa si poteva fare; l'espansore comunque aveva fatto un buon lavoro però la cicatrice era molto aperta, forse anche sotto l'effetto dell'espansione, oppure per una cicatrizzazione. Quello che è importante è che se vediamo le foto di lato o tre quarti sia dalla parte destra che dalla parte sinistra si vede come l'espansore è proprio come una specie di emisfera gonfiata che protunde e si vedono i contorni. Abbiamo condiviso che sarebbe stato necessario eseguire almeno due lipofilling per cercare di riempire bene quello spessore tra cute e muscolo superiormente e capsula inferiormente. E qui vedete i disegni della primo lipofilling perché si era pensato di programmare l'intervento finale. E vedete che ancora prima del lipofilling si era già deciso insieme alla paziente che tipo di aumento desiderasse, per cui si è programmato il tipo di protesi che sarebbe stata necessaria, 245 e 280, conoscendo di conseguenza il diametro per cercare di mettere più grasso possibile e ridurre il volume finale della protesi.
Vedete che non c'è una grossa differenza tra 325 e 280, ma questo lo si decide nel passaggio finale perché saremo sicuri di quanto grasso è rimasto. Dopo il primo lipofilling vedete come già è cambiata la fisionomia dell'espansore. Poiché era presente un'animazione alla contrazione, si è pensato di rimuovere quella striscia di pettorale grazie al grasso che abbiamo messo e di mettere una protesi più piccola rispetto alla mastoplastica additiva controlaterale. Questo è il risultato e vedete che abbiamo ricostruito anche il capezzolo, siamo riusciti a ridurre di molto la cicatrice anche se c'è ancora una piccola presenza, ma è difficile a volte cancellarle. Con le braccia alzate le mammelle sono simmetriche. Se vi ricordate da dove eravamo partiti, siamo riusciti, con due lipofilling condivisi con la paziente, a ottenere un buon risultato finale con la tecnica dei due tempi, espansore temporaneo, lipofilling e protesi permanente.