Episodio 12: Protesi e Microchip
In questo nuovo episodio parliamo di Protesi e della possibilità di inserire un microchip per recuperare tutte le informazioni necessarie della Protesi stessa. Può essere utile? Scopriamolo insieme.
Grazie.
A presto.
Episode Transcript:
Buongiorno, ben ritrovate volevo condividere con voi una recente intervista, magari l'avrete già letto, alcune di voi magari no, su una particolare tipo di protesi o meglio un particolare device cioè strumento, diciamo, che sta all'interno della protesi.
Noi abbiamo già parlato di protesi rotonde, anatomiche, la loro superficie quello che è importante è che sempre una protesi deve essere rintracciabile perché è un presidio medico che appartiene a una categoria ben precisa che richiede queste informazioni. Per cui per questo esiste un numero di serie, un numero di lotto che sempre deve essere rappresentato sulle etichette che vengono consegnate alle pazienti, devono essere presenti in cartella e devono essere rintracciabili sempre.
Così sappiamo nome, cognome, indirizzo della protesi. Una Company ha deciso di utilizzare una microchip per inserirlo all'interno ovviamente della protesi in maniera sicura, per cercare di avere notizie riferite al tipo di produzione, tipo di protesi, grandezza, numero di serie di lotto all'interno della protesi stessa, per cui leggibile dall'esterno. Alcuni ricercatori hanno fatto delle pubblicazioni in relazione al problema che essendo fatto questo microchip di materiale ferroso poteva dare delle distorsioni della lettura delle immagini quando veniva usata una risonanza magnetica.
Ora ho condiviso, ovviamente, queste informazioni come senologo e radiologo di fiducia, anche lui ha partecipato all'intervista, e leggendo questi lavori si è manifestata ovviamente la necessità di fare più studi. Perché pare he in effetti soprattutto con le risonanze di nuova generazione, a diciamo livelli e potenziali alti di immagini, possono dare dei disturbi di lettura quando un materiale ferroso, essendo la risonanza magnetica ovviamente lavorando in questo modo in un campo elettromagnetico il materiale ferroso potrebbe dare delle aree di ombra che disturbano la lettura stessa della risonanza. In questo caso essendo una protesi mammaria questi ricercatori hanno visto che poteva disturbare, non solo parte della lettura della mammella stessa, per cui se ho bisogno di fare un'indagine, ma anche al di sotto della protesi stessa per cui questa ombra occupava parte del fegato, eccetera.
Come si è scoperto? Perché questa donna, se non vado errato aveva fatto una ricostruzione, aveva all'interno questa microchip e ha dato questo disturbo. Allora anche vero che non tutte le donne devono fare una risonanza, ma è altrettanto vero che ci sono alcune donne a rischio, come ad esempio le donne che hanno una mutazione genetica, che per essere controllate nel modo migliore possibile visto il più alto rischio di avere un tumore alla mammella rispetto a una donna normale, hanno necessità di fare anche risonanze; e non solo molte volte nelle donne giovani o che ci sono microcalcificazioni è importante studiare un po' di più la mammella con una risonanza magnetica e a mezzo di contrasto, ovviamente, per avere un'immagine delle lesioni che sono nella ghiandola più completa e poter fare un programma chirurgico più adeguato.
Ad esempio se conservare o sia necessario invece togliere tutta la ghiandola mammaria. Poiché abbiamo visto o quantomeno è stato pubblicato da questi autori che non è ancora chiaro se veramente ci sia un'interferenza o se riducendo si può ridurre questa interferenza oppure se è presente lo stesso, quello che è stato lanciato durante questa intervista è che per ora sia importante indagare bene le mammelle quando capita che abbiano questo microchip, per cui fare delle adeguate risonanze e integrarlo magari con altri esami se necessario.
Ma come sempre in medicina una segnalazione di un caso che si chiama Case Report non può essere scientificamente valida, nel senso che è solo una segnalazione, per cui si è pensato di raccogliere un numero di casi sufficiente che potrebbero essere intorno alle 100 pazienti che hanno questo microchip all'interno di queste protesi e valutare la reale incidenza di quest'ombra in una diagnosi della mammella e degli organi vicini.
Questo è stato un po' il riassunto di questa intervista per cui sappiamo che in queste protesi innovative interessanti perché se questo microchip oltre a dirci il numero di lotto, numero di serie, le dimensioni in un futuro potrebbe anche essere utilizzato come strumento per valutare un eventuale deterioramento delle protesi, che può succedere negli anni, perché è comunque una protesi costruita con silicone, per cui a contatto coi tessuti nel lungo andare dopo 15-20 anni magari può andare in contro a delle variazioni, se questo microchip potesse dare anche con informazioni allora bisogna sempre valutare quali sono i benefici e quali sono invece i fattori contrari, comunque contro l'utilizzo di questo particolare strumento a cui la scienza, come al solito, quando sarà fatto uno studio di questo tipo avremo più informazioni chiare.
Per ora un sinonimo di attenzione va posta quando si utilizzano queste protesi soprattutto in particolari i pazienti.
Grazie.
A presto.
Meet your hosts:
Maurizio Bruno Nava
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva e Estetica - Chirurgia generale - Oncologia