Protesi, Mastoplastica Additiva e Sicurezza
Buongiorno a tutte
Sonia mi chiede: “Quali sono i diversi tipi di impianti utilizzati nella mastoplastica additiva al seno e come si differenziano tra loro In termini di sicurezza?”
Ne abbiamo parlato spesso però è giusto affrontare il problema se ancora c’è qualche dubbio.
Diciamo che gli impianti si dividono essenzialmente in due tipi per la forma: quelle cosiddette rotonde e quelle che invece hanno la forma detta anatomica o a goccia. La rotonda è praticamente una palla tagliata a metà cioè un’emisfera, mentre l’anatomica ha diverse tipologie di forma.
Cosa vuol dire? Che nella rotonda diametro e altezza sono uguali, varia solo la proiezione, cioè quanto sporge la protesi. L’anatomica, invece, per lo stesso diametro abbiamo tre altezze diverse. Ad esempio nella massima altezza se il diametro è 12 cm l’altezza è 12,5 cm. E poi variano le proiezioni, circa quattro.
Per cui è già comprensibile come le protesi anatomiche offrano alternative di soluzioni diverse, per forma, rispetto alle protesi rotonde.
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Per quanto riguarda invece l’aspetto della sicurezza, tutte le protesi sono fatte in gel di silicone all’interno per mantenere una certa morbidezza, cioè essere al tatto non evidenti, se possibile.
E i gel si differenziano tra un gel coesivo è un gel a bassa coesività, una volta si chiamava “responsive” .
Tendenzialmente quelle a bassa coesività sono più soffici, però in caso di rottura la tendenza è che il gel possa uscire più facilmente dall’impianto protesico. Mentre gli impianti coesivi sono un po’ più consistenti nel toccare, la differenza è minima, però in caso di rottura, e se si tagliano, il gel rimane all’interno della protesi.
Per cui se la domanda è sulla sicurezza, chiaramente quelli che hanno già il coesivo sono più sicuri e tendenzialmente le protesi anatomiche sono fatte con gel coesivo, perché sono dette “form stable implant”, in inglese vuol dire “forma stabile dell’impianto”.
Se avessimo un gel che è poco coesivo tenderebbe andare o verso il basso o verso l’alto a seconda delle pressioni del muscolo.
Dal punto di vista della contrazione capsulare, che è il rischio più importante, si è visto che le protesi con una superficie più rugosa e poliuretano riducono la percentuale di contrazione capsulare. Questo è dimostrato scientificamente; la mammella è sopra il muscolo, quindi tendenzialmente credo che la posizione più naturale possibile sia sopra il muscolo, per questo le protesi cosiddette rugose trovano più indicazioni.
Il gel più coesivo è più sicuro di quello meno coesivo. In termini di rottura è stato dimostrato che la rottura degli impianti per difetti di fabbricazione riveste il 10% di tutte le rotture, ricordatevi che la rottura entro i 5 anni è dell’1/2% e aumenta poi nel tempo. Le altre 90% circa sono legate alle manovre chirurgiche, inavvertitamente si riduce la resistenza dell’elastomero, che nel tempo può rompersi.
La superficie è quella più discussa, ormai sapete l’ALCL, ad oggi personalmente ho una notizia di una sola paziente in ricostruttiva all’istituto dei tumori come ALCL e in tutte le altre non ho trovato riscontri, ma è stata ritirata dal mercato per cui il rischio della superficie scientificamente non è stato dimostrato.
L’importante è che essendo una protesi messa nell’organismo deve essere controllata nel tempo e quello che si consiglia è di fare un’ecografia ogni due anni proprio per studiare la protesi. Spero di avere risposto alla sua domanda e in ogni caso se così non fosse sa che può scrivermi #AskMBN e mi richiede ulteriori informazioni.
Grazie.
A presto.
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